La definizione formulata dall’Organizzazione Mondiale della
Sanità è da più di 50 anni la seguente: "La salute è uno stato di completo
BENESSERE fisico, mentale e sociale e non consiste soltanto in un’assenza di
malattia o di infermità".
E' dunque necessario rivolgersi allo psicologo solo in caso di psicopatologia?
No (anche perchè in quel caso, è probabile si debba ricorrere ad uno
Psicoterapeuta che ne vada ad indagare le cause più profonde o ad uno
Psichiatra). Ci si può rivolgere ad uno Psicologo nel caso ci si trovi di
fronte ad un disagio (psicologico e relazionale) che limita la serenità e il
benessere psico-fisico. Questa figura professionale ha diverse competenze, tra
le quali il sostegno psicologico, la diagnosi, la prevenzione e la promozione
della salute in vari ambiti. Lo Psicologo supporta la persona in difficoltà
lungo un percorso che le consente di arrivare ad avere un’articolata visione
della realtà, mediante nuove interpretazioni di essa, promuovendo il
cambiamento e aiutandola a trovare le strategie per affrontare la propria vita
in maniera più consapevole in un'ottica di miglioramento della propria
esistenza. Può essere la chiave di volta per risolvere un problema nel qui e
ora (aiutando a "sciogliere un nodo della matassa") o un supporto più
duraturo nella gestione ad esempio di una malattia cronica. Chiedere aiuto non
è un segno di volubilità o di scarsa autonomia, ma indica, anzi, la volontà di
chiarire e raggiungere i propri obiettivi. Quindi... Lo psicologo del
comportamento alimentare, si occupa disturbi alimentari? No (o meglio, non
solo, ma in quel caso è auspicabile che faccia parte di una equipe
interdisciplinare). Lo psicologo del comportamento alimentare si occupa di
quelle situazioni (meglio esplicate nel contributo di qualche giorno fa) in cui
la persona pur non vivendo una psicopatologia non vive comunque uno stato di
completo benessere e ha bisogno di trovare/ritrovare un equilibrio, ricerca una
collaborazione per superare (o solo affrontare, nel caso di problemi cronici)
uno stato di instabilità che le provoca malessere (quindi appunto supporto
psicologico nell’intraprendere un percorso volto ad uno stile alimentare equilibrato,
sostegno nell’affrontare un piano nutrizionale finalizzato a
dimagrimento/obiettivi sportivi/motivi salutistici quali intolleranze o
patologie croniche, monitoraggio alimentare, fame emotiva, supporto genitoriale
nella gestione del rapporto del figlio col cibo). Lo psicologo dunque aiuta a
individuare le strategie più efficaci per fronteggiare una certa situazione, a
mantenere la motivazione nell’affrontare un percorso di cambiamento, a
riconoscere i punti di forza e quelli di debolezza e ad approfondire e
migliorare la conoscenza della persona, dato che il colloquio costituisce
un'occasione in si ha la possibilità di riflettere su quello che ci sta
avvenendo e sul significato che questo ha per noi, e infine a riconoscere le
cose dalle quali dobbiamo tutelarci e quelle che invece favoriscono il nostro
benessere.
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