L’arrivo
dell’estate è preceduto, di pochi giorni o settimane, da numerosi
metodi lampo per arrivare in spiaggia con una forma invidiabile per
“rimediare” ai numerosi sgarri del periodo invernale e alla pigrizia, la
cui combinazione ha probabilmente garantito una forma piuttosto
appesantita di cui, alle porte della bella stagione, ci si vuole
liberare.
Troppo spesso poco ci si concentra sul “come” raggiungere tale forma,
purchè la si ottenga in breve tempo e il più agilmente possibile. Tali
metodi comprendono diete scriteriate, poco equilibrate e sempre molto
scarse (di cui è già stato trattato) su giornali o riviste patinate di
larga diffusione, oppure l’utilizzo di programmi dimagranti. Ovvero?
Sono programmi finalizzati ad ottenere una perdita di peso consistente
in breve tempo, che prevedono l’utilizzo di pasti sostitutivi,
integratori, drenanti…
Cosa promettono?
Assicurano risultati rapidi, duraturi e senza fatica, puntando anche
su testimonial famosi, influencer (persone “comuni”, non particolarmente
note, ma più “vicine” al potenziale cliente per più ordini di fattori) o
personaggi che mostrano prima/dopo in modo particolarmente convincente,
importanti campagne pubblicitarie o metodi di vendita del tipo “network
marketing”. Ovviamente focalizzano la comunicazione persuasiva sulla
forte perdita di peso nel breve termine, portando a proprio favore dati
percentuali spesso falsati o che comunque non fanno menzione del fatto
che nella stragrande maggioranza dei casi a conclusione del programma la
persona riprenda tutto il peso perso, a volte con “gli interessi”.
Cosa sono in realtà?
Sono nient’altro che programmi alimentari stilati in modo da
garantire un apporto calorico molto basso, e dunque una perdita di peso
sicura.
Funzionano nel breve termine? Assolutamente sì, come qualsiasi
alimentazione restrittiva che porti ad un deficit calorico piuttosto
marcato. Questo implica una perdita di peso immediata (che ovviamente
non comporta esclusivamente perdita di massa grassa, ben più perdita di
liquidi e massa muscolare) con conseguente probabile stallo metabolico.
Funzionano nel lungo termine? Nella maggior parte dei casi no, per
più ordini di ragioni. Innanzitutto, come anticipato, alla repentina
perdita di peso conseguirà uno stallo, che avrà un impatto negativo
sulla motivazione e sull’umore della persona, che facilmente abbandonerà
il programma. In alternativa, il programma potrà essere abbandonato per
ragioni economiche (generalmente sono molto dispendiosi) o per
questioni di insostenibilità a livello psicologico o di gestione. Un
programma che implichi integratori o pasti sostitutivi (dunque
liofilizzati) è poco soddisfacente e impossibile da protrarre nel lungo
termine. Non insegna a nutrirsi in maniera adeguata ma mette solo in
“stand by” rispetto ad un’alimentazione eccessiva, inadeguata o poco
bilanciata che al termine del programma verrà con buona probabilità
ripresa.
La perdita di peso viene infatti mantenuta solo nel caso in cui la
persona, successivamente all’interruzione del programma, decida di
mettere in atto un’alimentazione bilanciata e moderata (cosa che avrebbe
potuto comunque fare prima, evitando probabilmente eventuali problemi
di rallentamento del metabolismo a cui certi programmi portano con
frequenza).
Quali sono i rischi?
Il soggetto, le cui caratteristiche psicologiche potrebbero essere
(in misura maggiore o minore) locus of control principalmente esterno,
scarso senso di autoefficacia e sfiducia in se stesso, si affida a
“METODI MIRACOLOSI” (pasticche dimagranti, pasti sostitutivi… ) che non
richiedano troppo sacrificio o forza di volontà, col fine di conseguire
obiettivi estetici che in alcuni casi (a causa di tali modalità) si
scontrano inevitabilmente con i fini salutistici che dovrebbero
primeggiare. Tali soggetti mettono dunque nelle mani di un prodotto o di
un “guru” ciò che non riescono (o meglio, pensano di non riuscire) a
fare da soli, senza focalizzare adeguatamente sul piano della realtà
quelli che possono essere i rischi o le false promesse ed attribuendo al
mezzo, e non a se stessi, la responsabilità degli obiettivi che
vogliono raggiungere.
Questo meccanismo, se il programma (come probabile) risulta fallimentare, rischia di mantenere e rinforzare il convincimento di essere completamente privi di strategie, piegati all’evidenza della propria mancata capacità e dunque di rimandare all’infinito il percorso verso una perdita di peso sana.
Questo meccanismo, se il programma (come probabile) risulta fallimentare, rischia di mantenere e rinforzare il convincimento di essere completamente privi di strategie, piegati all’evidenza della propria mancata capacità e dunque di rimandare all’infinito il percorso verso una perdita di peso sana.
Concludendo, questi metodi hanno un effetto nel qui e ora e non nel
lungo termine, dal momento in cui una persona che necessita di una
perdita di peso deve essere motivata a conseguire un percorso di
rieducazione alimentare che preveda la consapevolezza di ciò che deve
assumere, visto che il sovrappeso è sempre (a meno di patologie)
determinato da una cattiva/eccessiva alimentazione che deve essere
riequilibrata. Dunque prendere in mano le redini della gestione del
proprio equilibrio alimentare con pazienza, motivazione, criterio e
consapevolezza (guidati o meno da un professionista in base alla
necessità) è il primo indiscutibile passo necessario per intraprendere
uno stile di vita sano e duraturo e il mantenimento di un peso adeguato
nel lungo termine prendendo atto del fatto che i miracoli e le
scorciatoie non esistono ma esistono solo la costanza e la
determinazione.
Il mio articolo per Studio Trainer Italia
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